Storia
dell'Arte
Pittura
- Opere
38.
Il primo Dalai Lama
XIX secolo
tempera su cotone preparato, 65 x 45 cm
Questo dipinto ritrae Sönam Gyatsò, tradizionalmente considerato
'terzo' Dalai Lama (1543-1588), e appartiene a una serie realizzata dai
pittori tibetani in base a un modello comune elaborato nel XVIII secolo.
Un thang-ka quasi identico è conservato nel Museo Etnografico Statale
di Stoccolma (cfr. Toni Schmid, Saviours of Mankind. Dalai Lamas and
Former Incarnations of Avalokite' svara, Stockholm 1961, pp. 32-33, tav.
IX). A questo dipinto si può associare un thang-ka recentemente
descritto da Erberto Lo Bue nel catalogo della mostra A Tibetan Journey.
Dipinti dal Tibet. XIII-XIX secolo (Milano 1998, pp. 34-35, tav. 11).
Furono i seguaci di Tsongkhapa, chiamati in origine Gandènpa ('Quelli
[del monastero] di Gandèn') e successivamente Ghelukpa ('Quelli del
Modello di Virtù') - noti anche con l'improprio soprannome cinese di
'Cappelli Gialli'-, a guadagnare al loro ordine religioso quella
reputazione di serietà negli studi e di rispetto della disciplina
monastica che perdura ai giorni nostri. Il terzo successore alla carica
di grande abate dell'ordine religioso Ghelukpa fu Ghendüntrup, la cui
energia e abilità trasformarono la scuola in un ordine religioso attivo
e aggressivo. Alla sua morte i Ghelukpa adottarono, per ragioni
politiche e sul modello di scuole più antiche, un sistema di
successione basato sulla reincarnazione dei loro abati.
Il grande abate Ghelukpa raffigurato in questo dipinto, Sönam Gyatsò,
fu il primo a ricevere il titolo di Dalai (mongolo per 'oceano') Lama
(termine tibetano che traduce il sanscrito guru), conferitogli dal
sovrano mongolo Altan Khan - qui ritratto in basso a destra - nel 1578.
Si tratta quindi in realtà del primo Dalai Lama, divenuto 'terzo'
quando lo stesso titolo fu conferito retroattivamente ai suoi due
predecessori.
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