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Storia
dell'Arte
Pittura
- Opere
36.
Maestro dell'ordine Sakyapa
XVII secolo
tempera
su cotone preparato, 92 x 64 cm
La figura centrale di questo dipinto richiama fortemente, non solo
nell'impianto iconografico ma anche nello stile, quella di un abate del
monastero di Ngor - appartenente all'ordine religioso Sakyapa-,
pubblicata da Gerd-Wolfgang Essen e Tsering Tashi Thingo (Die Götter
des Himalaya - Systematischer Bestandskatalog, München 1989, p. 106,
fig. II-229). I prėncipi abati del monastero di Sākya ereditarono la
tradizione iniziatica degli insegnamenti dello Hevajra-tantra, tradotto
dal laico tibetano Drokmė in collaborazione con lo studioso indiano
Gayadhara (vedi cat. n. 35). Questi insegnamenti fanno parte delle
dottrine 'nuove' (Sarma, in opposizione a Gningma, 'antiche'; vedi cat.
n. 32) diffuse in Tibet a partire dall'XI secolo. Il dio tutelare
Hevajra, riconoscibile anche per il suo colore blu, č raffigurato sopra
la spalla sinistra dell'immagine principale. Nel 1429 un maestro di Sākya
fondō nel Tibet sud-occidentale il monastero di Ngor Evam, i cui abati
diedero uno straordinario impulso alla produzione di māndala dipinti
sulla base delle descrizioni contenute nei testi esoterici del tardo
Buddhismo indiano, quali appunto lo Hevajra-tantra.
L'ordine Sakyapa non fu l'unico depositario della tradizione del ciclo
esoterico di Hevajra: il ce- lebre santo e poeta mistico Milarčpa
ottenne gli insegnamenti dello Hevajra-tantra dal laico tibetano Marpa e
li trasmise quindi a Gampopa, i cui discepoli fondarono poi vari
monasteri ai quali fanno capo diversi ordini religiosi e lignaggi
spirituali. In questo dipinto sono riconoscibili le figure di yogin
laici, due dei quali vestiti con tuniche di cotone bianco, e di
dignitari ecclesiastici dai caratteristici cappelli rossi. Gli abati
della scuola di Ngor indossano cappelli di varia foggia (vedi per
esempio David Snellgrove, Four Lamas of Dolpo, Kathmandu 1992, tavv.
39-44), talora molto simili a quelli adottati dalle scuole che fanno
capo al lignaggio spirituale di Marpa e Milarčpa.
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