Storia
dell'Arte
Pittura
- Opere
30.
Calendario
XIX-XX secolo
tempera su cotone preparato, 38 x 87 cm
Al centro del registro superiore di quest'almanacco è raffigurato il Buddha Vairòciana nella sua manifestazione a più teste nota come Sarvavid (' Onnisciente'), con le mani atteggiate nel gesto della meditazione e sormontate dal simbolo della Famiglia mistica che gli fa capo: la ruota della dottrina buddhista. Alla destra di Vairòciana (alla sinistra dello spettatore) è rappresentata la triade dei bodhisattva più importanti del pantheon buddhista himalayano e tibetano: Mangiusrì, di colore giallo, che brandisce la spada fiammeggiante che illumina le tenebre dell'ignoranza; Avalokitésvara, di colore bianco, in una manifestazione a quattro braccia (vedi cat. n. 13); e Vajrapani, di colore blu, nella sua manifestazione irata (vedi cat. n. 8). All'estrema sinistra è dipinto il Buddha storico Sakyamuni, mentre alla sinistra di Vairòciana (alla destra dello spettatore) sono raffigurate varie divinità e un lama (vedi cat. n. 40) accanto ad un edificio religioso.
Sotto il registro superiore è rappresentato un comparto suddiviso in quattro strisce. I quadrati delle due strisce superiori raffigurano combinazioni dei simboli dello zodiaco, dei cinque elementi costitutivi dell'universo, dei pianeti, delle ventotto costellazioni e così via. Sotto questo comparto sono visibili una serie di rettangolini verticali all'interno dei quali sono rappresentate più serie delle divinità dello zodiaco, in piedi e con la testa degli animali corrispondenti: topo, bue, tigre, lepre, drago, serpente, cavallo, ariete, scimmia, uccello, cane, maiale. I1 registro al di sotto di queste figure contiene tre strisce di numeri, una di teste d'animali dello zodiaco e un'altra di numeri. I colori ricorrenti sono quelli delle Famiglie della pentade dei Buddha cosmici: bianco per quella centrale, blu per quella orientale, rosso per quella occidentale, giallo per quelle meridionale e verde per quella settentrionale (vedi cat. n. 16). La metà inferiore del dipinto raffigura cinque tavole numerologiche utilizzate nel computo astrologico. L'astrologia tibetana - al pari della medicina tibetana - è fondata sui sistemi indiani e cinesi. Un calendario analogo è descritto e riprodotto da Gerd-Wolfgang Essen e Tsering Tashi Thingo in Die Götter des Himalaya- Tafelband, (München 1989, pp. 256-257, fig. I-159, e Systematischer Bestandskatalog, p. 230, fig. II-481).
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