Storia
dell'Arte
Pittura
- Opere
10.
Maitreya
XIX secolo
tempera su cotone preparato, 75 x 55 cm
Il Buddhismo nacque e si sviluppò in seno a un complesso di credenze e
dottrine religiose raggruppate dagli studiosi occidentali sotto il
comodo ma artificioso termine di 'induismo'. Dall'Induismo il Buddhismo
ereditò i concetti di rinascita e karma, e implicitamente l'idea di una
pluralità di Buddha vissuti in epoche antecedenti a quella di Sakyamuni
e anche di Buddha che appariranno in epoche future.
Il badhisattva Maitreya ('Amorevole') appartiene a un importantissimo
gruppo di 'grandi illuminati', dei quali sarà il primo a raggiungere la
condizione di Buddha. I suoi capelli possono essere acconciati come
quelli di un bodhisattva o di un Buddha, oppure raccolti in una crocchia
che indica la sua appartenenza alla casta dei brahmani, nella quale si
manifesterà alla sua venuta su questa terra. Venerato da tutte le
scuole buddhiste, Maitreya è rappresentato in varie forme, anche a più
teste e braccia, stante oppure assiso, qualche volta all'occidentale,
benché quest'ultima posizione non sia una prerogativa esclusivamente
sua. Nella figura qui riprodotta. Maitreya è riconoscibile per uno dei
suoi attributi fondamentali, lo stupa, raffigurato sopra la fronte. Il
dipinto è realizzato in nero e cinabro su oro, con una tecnica che non
consente errori e correzioni; questo genere di rotolo è chiamato
gser-thang (pronunciato 'serthan': 'rotolo d'oro'). In basso a sinistra
è raffigurato il committente.
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