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Storia dell'Arte

Pittura - Opere

2.
Episodi delle vite del Buddha
XVIII-XIX secolo
tempera su cotone preparato, 75 x 53 cm
La vita del Buddha storico, Sakyamuni, è spesso narrata in dipinti su rotolo che rappresentano gli avvenimenti salienti della sua biografia leggendaria, dal concepimento alla sua estinzione totale (parinirvana). Esiste poi una vasta letteratura di racconti leggendari relativi all'ultima vita e alle esistenze precedenti del Buddha e dei suoi discepoli. Al di là degli aspetti fantastici di questa produzione agiografica, rimangono quelli, tuttora validi, dei suoi insegnamenti basati sulla legge del karma e miranti a evitare la rinascita nel mondo, fonte perenne d'ogni genere di sofferenza e delusione. Quest'obiettivo può essere conseguito soltanto mediante il raggiungimento del nirvana, un termine che denota estinzione d'ogni desiderio, d'ogni sofferenza e quindi d'ogni esistenza nel mondo.
Sakyamuni è regolarmente chiamato 'Bodhisattva' o 'Grande Bodhisattva' nelle iscrizioni più antiche e nei racconti che si riferiscono alle sue precedenti esistenze. Questo thang-ka appartiene a una serie di dipinti su rotolo che illustrano il Bodhisattvavadanakalpalata ('Il rampicante di racconti del Bodhisattva'), un poema kashmiro dell'XI secolo basato su svariate raccolte di leggende buddhiste e suddiviso in centootto episodi, che narrano l'ultima vita e le esistenze anteriori del Buddha e dei suoi discepoli. Tradotto in tibetano nel XIII secolo e successivamente reso disponibile anche in una redazione in prosa, il Bodhisattvavadanakalpalata è stato frequentemente rappresentato dai pittori del Paese delle Nevi.
Questo dipinto illustra gli episodi dal settimo all'undicesimo del Bodhisattvavadanakalpalata: il racconto della principessa Muktalata (in alto a sinistra è riconoscibile il viaggio per mare d'alcuni mercanti che portano alla principessa un dipinto con l'immagine del Buddha); quello della malvagia regina Srigupta (in basso a sinistra è riconoscibile l'episodio in cui il Buddha trasforma il fuoco con il quale la regina voleva bruciarlo in un loto sul quale si presenta al suo palazzo); quello di un ricco (la cui nascita dal fuoco è riconoscibile in basso a destra) che donò le sue ricchezze ai poveri e si fece monaco buddhista; quello del sermone del Buddha ai monaci relativamente alla dottrina della rinascita (al centro); e quello di Nanda (nella sezione in alto e al centro a destra è riconoscibile il Buddha mentre arresta il monaco Nanda, che voleva tornare dalla moglie, alla porta del monastero e gli mostra in seguito i tormenti dell'inferno riservati a coloro che abbandonano i voti).
In particolare questo thang-ka è il terzo di un'importante serie di dipinti che seguono fedelmente sia lo stile sinizzante sia l'iconografia introdotti dal celebre erudito Karmapà Situ Pancén (1700-1774; vedi cat. n. 39), originario del regno di Derghé, nel Kham: un dipinto identico è stato pubblicato da David Jackson in A History of Tibetan Painting. The Great Tibetan Painters and Their Traditions (Wien 1996, p. 269, tav. 53).

 

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La pagina è stata aggiornata nell'agosto 2001

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